L’anello dei Frudière

By 28 Novembre 2020Montagna

Questa è stata una delle camminate più impegnative che abbia fatto da sola. Me l’ero preparata bene, perché la prima volta non ero sicura della strada ed ero tornata indietro, assai frustrata. Questa volta avevo due cartine, una vera e una disegnata da me, che mi ero studiata e ristudiata, per non rischiare di perdere la strada. Ero ben equipaggiata per il freddo, per la sete e per la fame ed ero Viva. Ero Viva come quelle volte in cui sai che andrai avanti, fino a che non avrai ottenuto ciò che vuoi. Nonostante la solitudine, la paura, la difficoltà. La prima parte del cammino quasi la feci a corsa: dovevo arrivare alla frana, la prima difficoltà, che richiedeva impegno per non perdere il sentiero e non prendersi una storta. Poi il bosco, poi il primo lago, meraviglioso con i colori dell’autunno, poi il lago alto e la prima sella, alta, fredda freddissima, con una ferrata più per le vertigini che per la difficoltà. E la pietraia che feci a rotta di collo, e di nuovo il bosco, e il mondo rosso. Parlavo molto da sola, un po’ per farmi compagnia (non ho incontrato nessuno per 6 ore), un po’ perché avevo molti, molti pensieri ed emozioni da mettere in ordine, da capire. Avevo decisioni da prendere. Parlavo con i ceppi di legno, gli alberi gialli che mi rispondevano con il loro fruscio, le pietre, le impronte. Con l’acqua no, non parlavo con lei, la contemplavo e basta, perché se ne stava lì, immobile o leggermente increspata ed era troppo piena di vite passate e non volevo disturbarla. Un muto dialogo con un camoscio già con il pelo invernale e una meditazione in una radura magica con una formazione di corvi imperiali che mi sono passati sopra la testa. E infine il ritorno, ad anello, al villaggio, quello che avrei scelto di abitare, per tutto il tempo che mi era possibile, dove costruire qualcosa, una vita, o almeno, per il momento, pezzetti di vita. Ricordo ogni passo, ogni pensiero e ogni lacrima di quella camminata, e quello che seguì.

Ero felice ed ero triste, ero spaventata ed ero sicura di me, e forte, come mai lo ero stata. Ero Viva.

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