Saluto a Dalì!

By 12 Febbraio 2017La mia Arte

FarfalleIl saluto a Salvador Dalì, dopo mesi in sua compagnia (forse non tutti i giorni, ma insomma…), tra ricordi, rispolvero dai libri di scuola (dove non c’è quasi nulla), studi approfonditi e diverse visite a Palazzo Blu; il saluto – dicevo – all’artista visionario mi piace farlo da Pietrasanta, splendida cittadina che ho nel cuore perché, indubbiamente, basta percorrerne qualche viuzza per sentire profumo d’arte e cultura, di quella bella, curata, autentica e appassionata.

Il Dalì che ho ammirato e che mi ha conquistata (forse più di quello di Dante, lo posso dire…?) è un’esplosione di colori, luci e riflessi.

Ho vagato, beata, tra curve d’oro e ombre elefantesche; mi sono persa in blu profondi, colate di lava e lacrime, cieli stellati, arcobaleni, aurore boreali, colori acquosi verdi blu e rossi che nuotano insieme come pesci tra le stelle.
Sono rimasta incantata davanti a un torero di fuoco e luce che sembra sciogliersi come una candela di cera blu.
Ho sorriso al solletico delle farfalle di musica e colori, e ho sognato di indossare un vestito blu notte danzando sopra orologi preziosi e fluttuanti.

In un trionfo di macchie che adoro (come ben sanno i miei allievi!), ho sbattuto contro contrasti di luci e linee, cassetti chiusi e aperti in strane prospettive a nascondere, o a mostrare, immagini fantastiche di quel mondo di sogno profondo dal quale noi artisti (con la a maiuscola o minuscola, poco importa…) dovremmo sempre attingere, ad occhi chiusi, col respiro aperto e con l’abbandono fiducioso nella generosità dell’ispirazione artistica.

(il blu tornerà, scovato in arti lontane e antiche…)

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